La dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva rientra a tutti gli effetti tra i disturbi classificati come “New addiction” ossia le
nuove dipendenze di tipo comportamentale in cui non è implicato l’uso di alcuna sostanza. Fanno parte di
questa categoria la dipendenza da internet, il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo, la
dipendenza da lavoro.

La dipendenza affettiva si inserisce all’interno di una dinamica di coppia ed è caratterizzata da uno sfrenato
bisogno del partner, dal timore angosciante di perderlo e da una continua ricerca di conferme e
rassicurazioni che lasciano intravedere il forte senso di inadeguatezza e la scarsa autostima.
Una certa dose di dipendenza all’interno di una relazione di coppia è normale durante la fase dell’
innamoramento ed è funzionale alla nascita del legame con l’altro. Se questo desiderio di fusione perdura
nel tempo e rimane inalterato nonostante lo stabilizzarsi del rapporto allora si può parlare di dipendenza
affettiva.

Il dipendente affettivo vive la coppia come una condizione necessaria e fondamentale per la propria
esistenza e al fine di scongiurare la rottura della relazione, il partner viene investito di un’importanza
assoluta che porta la persona dipendente a sacrificare se stessa, i propri bisogni e la propria autonomia,
compromettendo aree importanti della vita come il lavoro, la famiglia e le amicizie, ossia i compiti vitali la
cui soddisfazione è indicativa della salute mentale.
Questa situazione determina una dinamica di coppia caratterizzata da asimmetria e meccanismi
disfunzionali che alimentano la relazione e che, nonostante comprometta il benessere fisico e psicologico
dei partner, viene mantenuta malgrado le conseguenze negative e il malessere che provoca.
La dipendenza affettiva ha origine nella storia personale del soggetto e in particolare nelle relazioni precoci
con le figure di attaccamento primarie. Chi diventa dipendente affettivo è molto probabile che da bambino
abbia ricevuto continui messaggi da parte dei genitori di non meritare amore e attenzioni e che i suoi
bisogni non siano importanti. Molto spesso questi soggetti dipendenti sono cresciuti in famiglie
iperprotettive e limitanti che non hanno lasciato spazio allo sviluppo dell’autonomia individuale (genitori

che si sostituiscono ai figli nelle scelte), oppure, al contrario in famiglie trascuranti e maltrattanti. In
entrambi i casi il bambino capisce fin da piccolo che l’amore è possibile solo con il sacrificio di sé.
Nella dinamica di coppia tutto questo ha delle conseguenze importanti perché il soggetto dipendente non
sentendosi meritevole d’amore tenderà a scegliere inconsciamente partner che andranno a confermare
l’immagine svalutante e dipendente di sé. Spesso i partner sono adulti problematici, a loro volta dipendenti
oppure narcisisti, anaffettivi o trascuranti.
In una relazione fondata sulla dinamica della dominanza/potere ecco che la dipendenza affettiva diventa la
chiave dei maltrattamenti e delle violenze domestiche.
Questo patologico bisogno di esseri amati porta il dipendente affettivo (normalmente la donna) a
sopportare umiliazioni, violenze fisiche e psicologiche, infedeltà. Spinti da un amore sbagliato si accetta e si
perdona ogni cosa fino ad annullarsi pur di vedere ricambiato il proprio amore.

“Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni
con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.
Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza o li consideriamo conseguenze di una
infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo. Quando non ci piacciono il suo carattere, il
suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose
lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo. Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere
emotivo e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo. A dispetto di tutta la
sofferenza e l’insoddisfazione che comporta, amare troppo è una esperienza tanto comune per molte donne che quasi siamo
convinte che una relazione intima debba essere fatta così”. (Dal libro Donne che amano troppo, di Norwood R.)

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